giovedì 31 maggio 2012



CALCIOSCOMMESSE


Il problema del calcio scommesse che si ripropone ad intervalli più o meno lunghi da moltissimi anni, non è sicuramente un problema facile da risolvere. Troppi gli interessi e troppo poco la pena  che viene data a chi viene scoperto. Spesso siamo portati ad associare il calcioscommesse ai nomi dei grandi calciatori, ai big, alle stelle. Non è così. Anche in questa inchiesta dove ci sono un centinaio di indagati, i nomi altosonanti sono pochissimi. Ecco il perchè della difficoltà di riuscire a bloccare questo sistema. Pensiamo ai giocatori che militano in categorie inferiori, giocatori che quadagnano bene ma che non potranno vivere di rendita quando finiranno la carriera. Ecco, questi giocatori che sono in un mondo ricchissimo, ma prendono una piccola fetta della torta, sono uomini ad elevato rischio di coinvolgimento. Specialemnte quando arrivano a fine carriera. Un calciatore che milita in serie B o in serie C che percepisce un ingaggio di 100/150 mila euro all'anno, (che sono comunque tanti rispetto a chi va a lavorare normalmente), ed è in un mondo ricco, circondato da falsi amici che lo sfruttano facendogli spendere molti denari, quando vede arrivare il tramonto, se "investe" una cifra che se la vede raddoppiare, triplicare o forsea anche  di più, viene tentato di fare ciò che non dovrebbe. Se specialmente scommette in proprio, cosa rischia? La squalifica o la radiazione. niente in confronto ai denari che può portare a casa. NON E' BELLO, MA PURTOPPO E COSI'.

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